Un manuale per tutti quelli che vogliono intraprendere un percorso creativo ma si trovano paralizzati dalla paura di fallire, da mille scuse, dalla smania di perfezionismo.
Questo mese mi sono dedicata alla lettura di “Big Magic: Vinci la paura e scopri il miracolo di una vita creativa”. Un vero e proprio manuale per chiunque voglia intraprendere un percorso creativo, di qualsiasi genere. L’autrice non si rivolge infatti solamente agli artisti ma a chiunque abbia il coraggio di dire “sì” alla Grande Magia che può cambiare la vita a chi, con curiosità e coraggio, si lascia guidare dalla propria ispirazione.
L’autrice è Elizabeth Gilbert, una giornalista e scrittrice statunitense.
Nel corso dei capitoli Elizabeth argomenta le sue tesi narrandoci numerosi aneddoti tratti dalla sua vita privata. La sua scrittura è davvero piacevole e frizzante, molto scorrevole e mai ridondante o ripetitiva. Mi ha coinvolta al punto da iniziare a seguirla su Instagram: sui social è molto attiva e quello che mi ha subito colpito è il modo chiaro ed esaustivo con cui comunica al pubblico nei post e nei video, oltre ovviamente al suo viso: è una persona che trasmette davvero tanto con lo sguardo e il sorriso. Una comunicatrice davvero di talento a mio modesto parere!
Sul libro ci sarebbero da dire un’infinità di cose…e non saprei nemmeno da dove iniziare: ho sottolineato esattamente 68 passaggi e frasi. Avrei potuto facilmente sottolineare ¾ del libro…per cui vi consiglio veramente di dargli una possibilità!
L’autrice propone un approccio alla vita molto positivo e soprattutto propositivo: è normale avere momenti di sconforto e il percorso non sarà mai tutto in discesa, ma questo fa parte del divertimento. Trova quello che ami fare e goditi il percorso!
“E forse la stessa cosa vale per tutti gli aspetti importanti della vita. Qualsiasi cosa stiate inseguendo, o cercando, fate attenzione a non mollare troppo presto. Come dice il mio amico, il pastore Rob Bell: “Non abbiate fretta quando vivete esperienze situazioni che possono avere un’autentica capacita di trasformarvi”. Non scoraggiatevi quando le cose smettono di essere facili o soddisfacenti.
Perché? Perché in quel momento inizia la parte interessante.”
Parte dal concetto fondamentale del credere di poter perseguire un sogno, una passione a dispetto di qualsiasi difficoltà si incontri lungo la via. L’importante è provarci, mettendo la parte la paura (nostra compagna di viaggio, che però non dobbiamo lasciare ci conduca fuori strada) in quanto Elizabeth sostiene che ognuno di noi dentro di sé nasconde dei tesori che aspettano soltanto di essere portati alla luce.
Qual è il segreto per fare tutto ciò? Essenzialmente la curiosità, che ci può guidare attraverso le difficoltà della vita, verso le idee che stanno aspettando la persona giusta che le possa realizzare.
Questo concetto dell’idea che possiede una volontà e una coscienza, ma che soprattutto è mossa dall’impulso di essere realizzata mi ha affascinato molto.
“L’idea, percepita la vostra apertura, inizia a farsi strada, e vi invierà i segnali fisici ed emozionali universalmente riconoscibili dell’ispirazione (i brividi stile braccia, i peli dritti sulla nuca, le farfalle nello stomaco, i pensieri ronzanti quella sensazione ossessiva, come se vi foste innamorati. (…) E poi, in un momento tranquillo vi chiederà: “Ti va di lavorare con me?”
Questo modo di vedere la creatività non può quindi che portare a vivere una vita molto più spensierata e rilassata: basterà esplorare il mondo e le proprie passioni con curiosità e a quel punto l’idea giusta si presenterà!
“I creativi che mi ispirano maggiormente, quindi, non sono i più appassionati, ma i più curiosi. È la curiosità che vi permette di lavorare con regolarità; le emozioni forti, invece, vanno e vengono.”
Ti verrà a cercare proprio perché le idee non ci appartengono, ma sono entità astratte che cercano di interagire con noi per essere sviluppate: possiamo accoglierle o decidere di passare avanti. E se decidessimo di non agire e ignorarle, queste se ne andrebbero alla ricerca di un’altra persona disposta ad affrontare con coraggio il percorso creativo. A volte capita di guardare con invidia a persone che hanno realizzato grandi progetti (che magari avremmo voluto sviluppare noi), si tratta semplicemente di persone che hanno accolto un’idea quando gli si è presentata, assumendosi tutti i rischi necessari. Non si tratta quindi di persone geniali, ma persone che hanno un genio!
Ho apprezzato molto anche il modo in cui l’autrice affronta i temi più spinosi del processo creativo: la paura di essere non compresi, criticati e la mancanza di ispirazione. Incita a fare del proprio meglio e a non vergognarsi di ciò che si è creato perché è molto probabile che qualcuno lo apprezzi. E se anche se si rivelasse un fallimento, è necessario prenderlo con leggerezza: lasciar andare quel che non ha funzionato e aprire il cuore alla ricerca del progetto successivo.
“È opera vostra; bisogna mostrarla. Non dovete mai scusarvi per quello che avete fatto, né dare spiegazioni, né vergognarvene. Avete fatto del vostro meglio considerando ciò che sapevate, lavorando con ciò che avevate, rispettando i tempi di cui disponevate. Vi hanno invitati e ci siete andati, e molto semplicemente più di questo non avreste potuto fare.”
Nel caso della mancanza di ispirazione, viene suggerito di dedicarsi semplicemente a qualcosa di totalmente diverso, mantenersi in movimento. Essere pronti e assecondare ogni curiosità. Perché una nuova idea potrebbe essere in cerca proprio di voi e potrebbe manifestarsi nei modi più inaspettati (io per esempio quando ho mancanza d’ispirazione vado o correre, leggo un libro o cucino un dolce).
“In altre parole: se non riuscite a fare ciò che desiderate, fate altro. Andate a passeggio con il cane, raccogliete l’immondizia che trovate per strada, tornate fuori col cane, preparate un dolce alle pesche, dipingete dei sassi di colori sgargianti e metteteli uno sopra l’altro. Potrebbe sembrarvi una forma di procrastinazione, ma se ci mettete l’intenzione giusta non lo sarà. È movimento. E qualsiasi movimento ha la meglio sull’inerzia, perché l’ispirazione sarà sempre attratta dal movimento. Agitate le braccia. Create qualcosa. Fate qualcosa, qualsiasi cosa. Attirate l’attenzione su di voi attraverso un atto creativo e soprattutto abbiate fiducia: fate abbastanza casino, e l’ispirazione vi troverà.”
Infine, consiglio questa lettura a chiunque stia iniziando un progetto e abbia bisogno di stimolare la propria creatività. Il modo in cui Elizabeth Gilbert parla di creatività e processo creativo ti invoglia a lasciare che la magia del processo creativo avvenga. E fidatevi che sarà bellissimo. Sicuramente non sarà facile, ma se amate davvero quello che fate agirete a dispetto della paura di fallire.
“Ma io l’ho sempre vista in modo un po’ diverso. Penso che la domanda più feroce da porre sia un’altra: cosa fareste sapendo che probabilmente fallirete? Che cosa amate fare al punto che le parole fallimento e successo diventano essenzialmente irrilevanti? Che cosa amate più di quanto amiate il vostro stesso ego? Quanto è intensa la vostra fiducia in quell’amore?”
Prossimamente vorrei dedicarmi alla lettura di qualche testo prettamente a tema design.
A presto!
N.G.