1 sfida sulla circular economy, 10 ore di bootcamp, 5+1 professionisti, 1234 idee…Facciamo la differenza!
In che modo possiamo, utilizzando il digitale, incentivare le persone a consumare in modo sostenibile le risorse alimentari?
Il digitale ancora una volta ha permesso di non far fermare le cose: lo scorso giovedì ho avuto la mia prima esperienza di workshop totalmente online organizzato da PwC Italy in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare Onlus, Conad e Milano Digital Week…posso dire che l’atmosfera ricreata in digitale si avvicinava molto a quella di un evento in presenza: ho conosciuto nuovi professionisti, ascoltato idee innovative, analizzato, progettato e soprattutto mi sono divertita facendo il pieno di nuove energie!
Partendo dagli interventi dei mentor Anna Scavuzzo, Vicesindaco del Comune di Milano e delegata alla Food Policy, Giuseppe Zuliani, Direttore Customer Marketing e Comunicazione Conad, Vittore Mescia, Responsabile Operations Fondazione Banco Alimentare Onlus che ci hanno presentato business case di soluzioni allo spreco alimentale, siamo giunti a formulare diverse premesse:
Milano è una città che vuole essere socialmente ed economicamente ecosostenibile, nel 2014/15 nasce il Milan Urban Food Policy Pact: i sindaci di diverse nazioni si uniscono per prestare la massima attenzione al collegamento esistente tra città e sistemi alimentari.
Emergono 3 punti saldi:
- Circolarità dell’azione: lo sforzo del singolo senza quello degli altri è inutile
- Valore sociale: contenere lo spreco di cibo è fondamentale per vivere civilmente
- Il cibo è un bene: dobbiamo andare oltre al suo valore funzionale, è un patrimonio sociale
In particolare è stato più volte sottolineato come la sostenibilità passa dal singolo e arriva al collettivo, il comune è un player in questa lotta allo spreco, ma ciò che conta è la squadra!
Questa overview su Milano è fondamentale, in quanto il progetto sviluppato dal mio team (Pink Lady) ha le sue radici proprio in questa città, il cuore economico del nostro Paese…
Divisi in 6 gruppi, il nostro processo di design thinking è iniziato con la discussione su argomenti come la sostenibilità, l’economia circolare, il contenimento dello spreco delle risorse alimentari a fine vita.
Da qui abbiamo selezionato la nostra challenge:
“Trovare una soluzione che consenta di agevolare ai più bisognosi l’accesso alle eccedenze e dall’altra parte ottimizzare il sistema di redistribuzione degli alimenti dal momento in cui il prodotto si trova ancora sugli scaffali”.
La lettura di diversi articoli sul tema e il confronto con i mentor ci ha portato ad individuare degli insights che ci aiutassero ad individuare delle idee concrete su cui lavorare.
I principali sono stati:
- Il dato emerge dall’ultimo resoconto del consiglio nazionale della Caritas italiana. “Tutte le Caritas diocesane – si legge – segnalano un aumento significativo delle richieste di aiuti alimentari dal 20 al 50%. (Come possiamo incentivare l’aiuto a chi ha bisogno di aiuto?)
- (…) aziende lamentano una mancanza di convenienza economica alla donazione, dall’altra il 30% sostiene di non avere barriere “interne” alla donazione. (Come possiamo incentivare le aziende ad aiutare chi ha bisogno?)
La parte del processo più difficile è stata sicuramente quella di selezione dell’idea: la nostra challenge era molto sfidante, le idee in campo erano numerose e tutte potenzialmente sviluppabili.
Sicuramente siamo stati facilitati dall’utilizzo di Mural, una sorta di lavagna digitale che ci ha permesso anche a distanza di interagire grazie all’utilizzo di strumenti visivi: ancora una volta il visual design è una parte fondamentale nello sviluppo di un progetto imprenditoriale!
Qual è stato nello specifico l’artefatto proposto?
DonaMI: un’app desktop (e mobile) collegata al software gestionale, per tutte le aziende (distributori, ristoranti, etc.) che vogliono donare eccedenze al Banco Alimentare di Milano.
Donando le aziende aiutano chi è nel bisogno e nel contempo ottengono vantaggi economici e dati relativi all’invenduto. Inoltre si prevede un riconoscimento annuale all’azienda e al singolo punto vendita che, nell’arco dell’anno, effettuano più donazioni in base a una metrica definita sulla loro dimensione.
L’app è pensata come un’applicazione no-profit patrocinata dal Comune di Milano e da Banco Alimentare, quindi alle aziende la sua adozione non comporterebbe costi. Questi 2 enti adottando questa soluzione potrebbero sensibilizzare le aziende del territorio sullo spreco alimentare, incoraggiamento alla donazione dell’invenduto.
Non ci restava che la parte di prototipazione: in meno di 3 ore abbiamo suddiviso le nostre forze e competenze per creare un prototipo e una presentazione.
Il nostro pitch di fronte alla giuria (formata dai nostri mentor) è stato perfetto, il nostro progetto ha colpito molto in quanto, oltre a pensare ad arginare lo spreco di cibo, abbiamo riflettuto sulla problematica del dare aiuto ai poveri, che in Italia stanno aumentando su tutto il territorio.
Ringrazio i compagni del team Pink Lady, siamo arrivati secondi ma il progetto della nostra app DonaMI si è sicuramente distinto: uno strumento strategico che permetterebbe di aggirare lo spreco di cibo in eccedenza portando vantaggi sia ai meno fortunati che alle aziende partecipanti!